Studio MACACO

Un gioco tratto da un racconto di Edgar Allan Poe

The Black Cat

The Black Cat è un gioco realizzato durante la Global Game Jam di Lugano del 2023. Il tema della jam di quell’anno fu “Radici”.

 

 

A differenza degli altri anni volevamo realizzare un videogioco con un tema cupo e misterioso e per farlo abbiamo deciso di interpretare il concetto di radice come “Radice del problema o di un fatto”, questo ci ha permesso immediatamente di distaccarci dall’immaginario comune della parola e di interpretarla con una certa filosofia.

 

 

Prendendo spunto dal racconto di Edgar Allan Poe, “Il gatto nero”, abbiamo immaginato una storia in cui un uomo si trovasse sporco di sangue, ma non sapesse per quale motivo. Grazie alla meccanica del gioco del Memory, il protagonista avrebbe potuto ricordare tutto, oppure non riuscirci e di conseguenza decidere di impiccarsi, causando il game over.

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Il gioco del Memory rivisitato

Avevamo solamente 48 ore per realizzare il progetto e per rapidità abbiamo deciso di basarci su una meccanica di gioco semplice, ma che avremmo potuto estendere grazie alla nostra fantasia. Sto parlando del famoso gioco del “Memory”, gioco in cui si procede nel posizionare delle coppie di carte in modo casuale e ad ogni tentativo si cerca di ritrovare tutte le coppie.

 

 

Per rendere il gioco più ansiogeno abbiamo introdotto una barra del tempo che avrebbe scandito il tempo massimo per trovare una coppia.

 

 

Ogni qualvolta che il giocatore avesse trovato una coppia, il sistema avrebbe posto una domanda al giocatore, che gli avrebbe permesso di risalire ai fatti che hanno portato il nostro protagonista ad essere completamente sporco di sangue. Il giocatore inizialmente avrebbe potuto solo tirare ad indovinare, ma stando attento avrebbe potuto intuire le prossime risposte. 

 

 

Se il giocatore avesse sbagliato a rispondere, il sistema avrebbe posizionato delle nuove carte sulla plancia di gioco, rendendo più difficile completare la partita. Oltre a questo svantaggio, una strana figura di un uomo impiccato piano piano sarebbe apparsa sempre di più mano a mano che il giocatore avesse sbagliato a rispondere. Alla terza risposta sbagliata il gioco avrebbe sentenziato il game over, dovendo ricominciare il gioco da capo.

 

Lato artistico

Volevamo realizzare un gioco con uno stile artistico cupo e misterioso e per farlo abbiamo deciso di adottare lo stile “Noir”, stile che ci avrebbe permesso non solo di poter raggiungere il feeling desiderato, ma bensì di poter realizzare tutti gli elementi artistici in sole 48 ore, dato che questo stile permette di giocare su luci e ombre e di mantenere contenuto il grado di dettaglio di ogni immagine.

 

 

Sono state molteplici le fasi per raggiungere il risultato finale e di seguito possiamo trovare la maggior parte del materiale realizzato.

Il gatto nero di Edgar Allan Poe

Realizzare una storia in 48 ore non è certo impresa semplice e sommata alla difficoltà di creare un vero e proprio gioco, non potevamo permetterci il lusso di partire da zero. Queste sono le ragioni che ci hanno portato a scegliere una storia che avesse il giusto mood per il gioco che volevamo realizzare, scelta azzeccata quella del “Il gatto nero” di Edgar Allan Poe.

 

 

Una storia cruda, che sfocia in pazzia omicida, regalandoci il mix giusto per poter ambientare il nostro personaggio. Naturalmente inserire la storia così come è stata raccontata da Allan Poe non era possibile, per cui alcuni aspetti sono stati riadattati col fine di mantenere una coerenza nel prodotto finale.

 

 

A differenza della storia originale, il nostro protagonista si trova completamente sporco di sangue e non ricorda il motivo. Questo e altre piccole differenze sono state applicate per combaciare con le necessità di Design.

 

La Global Game Jam 2023

La Global Game Jam è una competizione mondiale in cui si hanno a disposizione solamente 48 ore per poter realizzare un gioco. Questo genere di competizioni sono caratterizzate da un tema comune, che ogni anno viene svelato attraverso un video di presentazione.

 

 

La Global Game Jam non è un vera e propria competizione, infatti non si vince assolutamente nulla. Possiamo definirla competizione in quanto è una sfida con sé stessi, perché realizzare un gioco non è impresa facile, ma in 48 ore è quasi impossibile creare qualcosa di sufficientemente completo.

 

 

Nel seguente video Lucia Gambardella, il nostro direttore artistico, ci racconterà tutte le fasi di produzione di questo progetto e come il team si è diviso per poter raggiungere il risultato.

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Per Studio MACACO la Global Game Jam è un momento di svago, apprendimento e spensieratezza. Non viviamo il momento con ansia o con frustrazione. Lavorare tutti insieme, conoscere nuove persone e mettersi alla prova è davvero importante per noi.